Nella conferenza stampa del 25 ottobre, il premier Conte ha illustrato le misure del nuovo Dpcm e quelle in divenire per il “ristoro” delle categorie che più hanno subito gli effetti della seconda ondata del Covid-19.  Una delle misure annunciate è stata la cancellazione della seconda rata dell’Imu 2020, senza però specificare in dettaglio quali categorie sarebbero state esentate dal pagamento del saldo di dicembre.

La bozza del c.d. “Decreto ristori”, approvata in Consiglio dei Ministri, prevede la cancellazione della seconda rata Imu solo per le categorie che a seguito del suddetto Dpcm hanno visto chiudere le proprie attività o diminuire l’orario di lavoro. Ossia, dovrebbero essere esentati teatri, cinema, piscine, palestre, ma anche ristoranti e bar, che hanno dovuto anticipare l’orario di chiusura e possono lavorare solamente con consegna a domicilio o con asporto.

Considerato che l’Imu sulla prima casa non deve essere corrisposta a patto che sia non di lusso, i soggetti tenuti al pagamento la seconda rata Imu 2020 dovrebbero essere invece i proprietari di prime case di lusso (quelle con categoria catastale A1, A8, A9) e i proprietari di immobili adibiti a seconda casa. La scadenza della seconda rata Imu è fissata per il 16 dicembre.

Ricordiamo che, in base al c.d. “Decreto Rilancio”, erano stati esentati dal pagamento della prima rata Imu di giugno 2020 i proprietari di immobili adibiti a stabilimenti termali, balneari marittimi, lacuali e fluviali, nonché agriturismi, villaggi turistici, colonie marine e montane, ostelli della gioventù, rifugi di montagna, residence e campeggi, affittacamere per brevi soggiorni, case e appartamenti per vacanze, bed & breakfast. Salvo cambiamenti dell’ultim’ora, questi soggetti saranno tenuti pagare la seconda rata.