L’estate di 65 anni fa è stata davvero speciale per Brescia, in quanto il giorno di Ferragosto del 1955 è stata inaugurata la Funivia della Maddalena. L’impianto venne realizzato nell’ambito di una grossa operazione immobiliare che avrebbe dovuto trasformare la vetta della montagna cittadina in una zona di villeggiatura, sulla spinta della Iura, una società di proprietà di alcune facoltose famiglie bresciane, che acquistò 600 mila metri quadri di terreno sulla sommità della Maddalena.

Nel 1954 fu fondata la Società Funivie della Maddalena, per costruire diverse tratte legate all’investimento immobiliare, che avrebbe dovuto essere un quartiere turistico vero e proprio con edifici residenziali, ristoranti, alberghi, luoghi di ritrovo e piccoli parchi per la sosta di comitive. La Società raccolse in breve tempo i fondi necessari, ed avviò nel Maggio del 1954 i lavori della prima linea, che furono completati in poco più di un anno, con la costruzione anche delle stazioni di arrivo e partenza; le opere furono realizzate dall’impresa Tanfani di Milano, sotto la guida dell’ingegner Matteo Maternini, per un costo complessivo di trecento milioni di lire. La linea prevedeva due navicelle, ciascuna in grado di portare un massimo di trentasette persone. Il tragitto durava poco più di sei minuti, per una lunghezza di 2,5 km ed un dislivello di oltre seicento metri. L’opera fu accolta con curiosità ed interesse da parte dei bresciani, nei primi diciotto mesi i passeggeri furono oltre 200.000, e le venne dedicata una canzone popolare in cui il ritornello diceva “La funivia della Bornata ti porta in men che non si dica fin lassù da gran signore”.

L’entusiasmo dei bresciani passò rapidamente, l’operazione immobiliare non decollava ed i passeggeri erano scesi nel 1965 sotto i 70.000 annui. Il mancato sviluppo immobiliare e la progressiva diminuzione degli utenti portarono alla decisione di fermare il servizio passeggeri il 10 Settembre del 1969; per qualche tempo la funivia fu utilizzata per l’addestramento dei conducenti di funivie e funicolari, quindi venne definitivamente dismessa.
La storia della pianificazione urbanistica della Maddelena rappresenta un esempio del contrasto, ancora oggi irrisolto, tra la volontà di favorire lo sviluppo turistico e quella di salvaguardare il territorio. Le difficoltà per il settore di questi ultimi mesi, con il rilancio del turismo di prossimità, potrebbero dare una spinta per la rinascita della montagna di casa. La necessità potrebbe portare a riconsiderare il riavvio della funivia, anche sulla spinta di due gruppi Facebook che riuniscono oltre quattromila utenti appassionati della brescianità.