Ci sono molteplici motivazioni per rinegoziare il proprio mutuo di casa: per chi ha stipulato un mutuo prima della crisi, periodo in cui gli interessi a tasso fisso erano sopra il 5%, si tratta di un’operazione fortemente consigliata, grazie ai notevoli vantaggi portati dalla riduzione degli interessi; per chi sta ristrutturando casa, approfittando delle agevolazioni fiscali, potrebbe essere necessario diminuire la rata; per chi ha migliorato il proprio tenore di vita può essere interessante incrementare la rata, riducendo la durata del mutuo e risparmiando così sugli interessi.

Qualunque sia la motivazione che spinge a questo passo, ci sono tre possibilità: la prima è la rinegoziazione, in cui il cliente si rivolge alla propria banca per modificare tasso (ad esempio passando da tasso variabile a fisso), spread o durata, ha il vantaggio di essere un’operazione a costo zero; il cliente può richiedere anche la modifica di alcune clausole, ad esempio l’ipoteca volontaria sulla casa, con altre più in linea con le condizioni di mercato, la banca può accettare o rifiutare l’istanza. La rinegoziazione è un’opportunità che le banche concedono ai propri clienti per non perdere il rimborso delle rate del mutuo: dunque è più facile che la ottenga chi ha problemi nel pagare le quote mensili piuttosto che chi vuol rinegoziare un mutuo per estinguerlo in anticipo. Per stipulare la rinegoziazione è sufficiente una scrittura privata sottoscritta dalla banca e dal cliente.

La seconda opzione è la surroga, in cui il cliente si rivolge ad un’altra banca, per modificare tasso, spread o durata, e deve sostenere solamente un costo di 35 €, pari alla tassa ipotecaria. Il cliente può anche ottenere un minor costo di gestione, di incasso delle rate e per le spese accessorie, mentre l’importo non può essere superiore al finanziamento in corso. La banca originaria è obbligata ad accettare la richiesta entro 30 giorni, a patto che la nuova banca conceda la surroga.
Con l’ultima possibilità, ossia la sostituzione, il cliente si rivolge ad un’altra banca per stipulare un nuovo mutuo, al fine di ottenere una maggiore liquidità; questa operazione comporta molteplici costi: spese di istruttoria e perizia del nuovo mutuo, imposta sostitutiva ed atto notarile del nuovo mutuo, cancellazione e iscrizione dell’ipoteca e penali di estinzione del vecchio mutuo.

Tutte e tre le opzioni prevedono che il cliente effettui la richiesta presentandosi direttamente in banca oppure inviando una raccomandata alla banca che contenga chiaramente l’istanza di negoziazione.

Il mutuo può essere rinegoziato più volte, l’importante è che l’operazione permetta di ottenere condizioni più adatte alle proprie esigenze.