Il primo semestre del 2019 sta restituendo buoni segnali sulla crescita del settore immobiliare, sia nell’ambito del nuovo sia del ristrutturato. Il numero di atti notarili sta crescendo, in concomitanza con l’accensione dei relativi mutui, incoraggiando di conseguenza anche le imprese attive nel “mattone”. Questi segnali indicano che il desiderio di acquistare casa è ancora un’importante prerogativa per la generazione ‘90.

“Lo stesso trend di mercato– dice Francesco Nuccio, agente immobiliare ReMax – dovrebbe mantenersi stabile per i prossimi mesi poiché non sono previste rivalutazioni al rialzo nel futuro prossimo. L’andamento sarà orientato verso l’assestamento dei valori”. Le quotazioni immobiliari si sono ridotte più del 30% nell’arco dell’ultimo decennio. In aggiunta i tempi di vendita continuano a diminuire, segnale che indica che il mercato è in ripresa.

La maggioranza delle richieste in periferia si concentra su trilocali e quadrilocali, dove il nuovo surclassa l’esistente, con superfici commerciali che vanno dai 100 ai 140 mq ma, talvolta, con Budget inferiori al valore di mercato delle suddette soluzioni. Nelle città è il bilocale il taglio più ambito sia per l’acquisto sia come possibile investimento immobiliare a reddito garantito.

Per quanto riguarda la classe energetica della casa dei sogni, il 70% delle ricerche riguarda immobili che rientrano in una classe energetica cosiddetta “verde”, compresa cioè tra B ed A++.

Nel quadriennio 2019-2022, secondo il XXVI Rapporto congiunturale e previsionale del Cresme dedicato al mercato italiano, tutta l’edilizia dovrebbe registrare una crescita con tassi superiori al 2%, ma con andamenti calanti: +2,5% il 2019; +2,3% il 2020; +2,1% il 2021; nel 2022 si dovrebbe scendere all’1,7%.

In crescita la domanda per le seconde case, sia per affitti transitori sia per le compravendite – in gran parte attuate da proprietà straniere– aumentate del 3,8% per immobili in località marine, di campagna e nelle città d’arte.
Tuttavia servono investimenti, spesa pubblica, oltre a un provvedimento sblocca cantieri che il governo continuava ad annunciare. Tutte cose che i costruttori chiedono da anni e che potrebbero presagire, dopo una crisi immobiliare durata un decennio, qualche importante spiraglio di luce.